La cedolare secca è il nuovo metodo di tassazione dei redditi da locazione, e si applica alle case date in affitto a persone fisiche; quindi non agli immobili affittati ad aziende, professionisti ed altre attività economiche. La novità consiste nel fatto che, ai redditi da affitto, non viene applicata la stessa aliquota Irpef degli altri redditi del contribuente, ma un'aliquota fissa:
- il 21 per cento, per i contratti a canone libero;
- il 19 per cento, per i contratti a canone concordato.
A chi conviene il nuovo sistema? Col vecchio sistema, i canoni di affitto si sommavano agli altri redditi, e perciò erano soggetti alla progressione delle imposte: più il contribuente guadagnava nell'anno in questione, maggiore era l'aliquota che si applicava e perciò, da quanto intascato con gli affitti si doveva detrarre l'aliquota massima per quella persona, che poteva arrivare anche al 43 per cento, per i redditi sopra i 75 mila euro. La cedolare secca, dunque, conviene soprattutto ai redditi più elevati: più si guadagna, più il nuovo sistema consente di risparmiare rispetto al precedente.